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Cappadocia

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 Il mio viaggio nel cuore della Turchia... " La Cappadocia! Chi ne parla senza esserci mai stato, ha in mente le mongolfiere in volo, le chiese scavate nella roccia ed i “camini delle fate”. Ed in questo, per quanto semplicistica descrizione, ci sta un po’ tutto il “cuore” della regione, almeno quello che la maggior parte di chi la visita, riporta indietro con sé........ " Clicca qui per il racconto completo.

Istanbul, un po' fuori dal centro....

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Balat e Fener Dopo aver visitato Sultanahmet ed essere arrivati al ponte di Galata, la via più battuta è risalire la costa opposta per raggiungere il quartiere “moderno” di Beyoglu: la torre di Galata, Istiklal caddesi (il “salotto buono” di Istanbul) su fino a piazza Taksim, tristemente famosa per essere il teatro di scontri tra popolo ed istituzioni. Se invece dal ponte di Galata si continua sulla terraferma costeggiando il mare, ci si ritrova a camminare su colline scoscese, strade tortuose che spesso nascondono perle, seppur grezze. Santa Maria dei Mongoli I quartieri che si affacciano sulla riva sud del corno d'oro sono i vecchi quartieri dove un tempo abitavano le minoranze Rom, greche e ebraiche. I nomi sono rimasti gli stessi, ma le minoranze che li abitano sono cambiate completamente. Ora a Fener, Balat e Ayvansaray hanno lasciato il posto agli immigrati curdi e anatolici. Andando alla scoperta del quartiere di Fener si incontra la chiesa di Sant

Istanbul: Il quartiere di Sultanahmet

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Sultanahmet Gli itinerari della guida, ovviamente, partivano tutti dai siti più famosi e si addentravano nella città risalendo il filo conduttore della storia. Il primo percorso è d'obbligo: quello sulle tracce di Bisanzio. Ho iniziato (ovviamente) con il museo di Agia Sofia. L'immensa basilica fu costruita in diverse fasi dal 360 al 562 da Costantino I, Teodosio II e Giustino II. Le alterne fortune legate ad incendi e terremoti e ostinate ricostruzioni la traghettarono fino al 1453 quando venne convertita in moschea dopo l'assedio della città da parte del sultano Maometto II.  Solo nel 1935 il fondatore della Repubblica di Turchia Ataturk la convertì definitivamente in uno dei musei più visitati d' Europa. La visita mattutina mi ha tolto di dosso i fiumi di gente che di solito affollano questa basilica-moschea, lasciandomi spesso solo alla scoperta di questo capolavoro dell'uomo. La prima cosa che colpisce, ovviamente, è l'immenso spazio coper

Istanbul.... tanto per cominciare

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L'immagine da cui parto per raccontare Istanbul è questa: Una stazione dei traghetti lungo il Corno d'Oro. Da solo. Un'ora di attesa del traghetto per Eyup, senza aver pranzato se non con acqua e un sacchetto di mandorle. E' pura libertà quella che, dopo una giornata di pioggia e chilometri percorsi tra quartieri lontani dal clamore del centro, mi permette di perdere del tempo in attesa di un traghetto. ....ad Istanbul. Istanbul è una fissa che mi porto dietro da tanto. In gioventù i  Litfiba mi cantavano "Istanbul baluardo sacro per l'incrocio delle razze e degli uomini. Brucerà!" . Non gli ho dato mai un senso a queste parole, ma c'ho fantasticato a lungo. Arrivato il fatidico momento di poter arrivare ai confini d'Europa mi sono chiesto: Quanto conosco questa città?! Si, la storia è lunga ed affascinante, ma quanto bisogna approfondire la ricerca? Come al solito mi sono affidato ai romanzi e "Istanbul" di P